Grazie ad un comunicato dello scorso 25 marzo, l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America hanno annunciato di aver trovato un “accordo di principio” su un nuovo quadro di regolamentazione concernente i flussi di dati transatlantici (“Trans-Atlantic Data Privacy Framework”). In particolare, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che il nuovo quadro favorirà flussi di dati maggiormente sicuri e affidabili tra UE e USA, salvaguardando la privacy e le libertà civili dei cittadini interessati.
Sul punto, inoltre, il Commissario UE per la giustizia, Didier Reynders, e il Segretario al commercio USA, Gina Raimondo hanno dichiarato che il governo USA e la Commissione europea hanno deciso di intensificare i negoziati su un quadro rafforzato di Privacy Shield UE-USA, per conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nella causa C-311/18, “Data Protection Commissioner v. Facebook Ireland Limited, Maximillian Schrems” (nota anche come “Schrems II”). Tale sentenza, intervenendo sul regime di trasferimento dei dati tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, aveva invalidato la precedente decisione di adeguatezza del Privacy Shield (adottata nel 2016 dalla Commissione europea in seguito alla decadenza dell’accordo Safe Harbor), che rappresentava, sino a quel momento, la base di legittimità per la circolazione dei dati tra l’UE e gli Stati Uniti d’America (cfr. art. 45 Regolamento UE 2016/679).
Il Governo americano e la Commissione UE continueranno ora la loro cooperazione al fine di tradurre questo recente accordo in rappresentazioni normative che dovranno essere adottate da entrambe le parti per mettere in atto questo nuovo quadro transatlantico sulla protezione dei dati personali. A tal fine, questi impegni degli Stati Uniti saranno inclusi in un ordine esecutivo che costituirà base della valutazione della Commissione UE per una nuova (e presumibile) decisione di adeguatezza.