Alla Camera sono stati presentati i dati sull’andamento di infortuni e malattie professionali e le attività promosse dall’Istituto a sostegno di lavoratori e imprese.
Sul sito INAIL è stato pubblicato il rapporto annuale relativo al 2021 rispetto agli infortuni sui luoghi di lavoro.
In particolare le parti oggetto del report sono: l’impegno dell’Inail nell’attuazione del PNRR, i dati sull’andamento infortunistico, sintesi del bilancio, attività svolte e realizzazioni, il ruolo di Inail: scenari e progetti futuri, analisi della numerosità degli infortuni e analisi della numerosità delle malattie professionali.
Rispetto alle denunce di infortunio “tradizionale”, al netto dei casi da Covid-19, nel 2021 è stato registrato un aumento di circa il 20% rispetto al 2020.
Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 349.643, il 17,5% dei quali avvenuti “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.361, con un decremento del 19,2% rispetto al 2020.
Nel 2020, in particolare, l’incidenza media dei decessi da Covid-19 sul totale di tutti i casi mortali denunciati è stata di una denuncia ogni tre, mentre nel 2021 è scesa a una su sei. Le denunce di infortuni mortali “tradizionali”, al contrario, sono aumentate di quasi il 10% rispetto al 2020, sia nella componente “in occasione di lavoro” che in quella “in itinere”.
Dall’analisi dei dati del 2021 emerge anche un aumento notevole delle denunce di malattia professionale in confronto al 2020, anno in cui il fenomeno tecnopatico è stato fortemente condizionato dall’emergenza epidemiologica. Quasi il 70% riguarda malattie del sistema osteomuscolare; il 12 % il sistema nervoso.