Il cosiddetto “Decreto fiscale” pubblicato in Gazzetta ufficiale cerca di arginare la catena ininterrotta di morti sul lavoro che ha caratterizzato questo 2021.
Il legislatore ha predisposto una serie di urgenti interventi in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. È stabilito innanzitutto un inasprimento delle sanzioni pecuniarie e interdittive previste in questo ambito. Inoltre, vi è un aggiornamento delle responsabilità dei datori di lavoro e di tutti gli altri soggetti coinvolti, anche sul piano istituzionale e informativo, al fine di meglio valorizzare quanto già regolamentato nel T.U della sicurezza sul lavoro, potenziando in particolare il potere di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/export/.files/GU-DL146_2021.pdf
Il testo del Capo III, che riguarda il rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, offre una interessante chiave di lettura riguardo a una reale possibilità di riduzione dei fenomeni infortunistici.
Le novità introdotte dal DL
Il Governo ha scelto di rafforzare l’attività di coordinamento ed ispettiva, tesa a prevenire le situazioni di illegalità e di pericolo; ed inoltre ha optato per l’inasprimento delle sanzioni nei confronti delle imprese inadempienti.
Le modifiche al Decreto legislativo 81/2008 includono anche il rafforzamento del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), per il quale si punta a una definitiva messa a regime e a una maggiore condivisione delle informazioni in esso contenute.
Sanzioni
Cambiano le condizioni necessarie per l’adozione del provvedimento cautelare della sospensione dell’attività imprenditoriale interessata dalle violazioni: basterà che venga riscontrata la presenza del 10% (e non più 20%) del personale “in nero” presente sul luogo di lavoro. Non solo, il D.L. precisa che gli Ispettori, constatato l’illecito, “adottano” senza nessuna discrezionalità le misure di sospensione dell’attività.
In merito alle modifiche sulla Sospensione dell’attività imprenditoriale vi sono aggiornamenti in materia di SSL.
Il decreto Fiscale DL 146/2021 mira al rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rinvigorendo, nella prassi, uno strumento che non ha ricevuto un’applicazione diffusa. Si tratta del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, adottato finora solo per contrastare il lavoro sommerso e irregolare e oggi esteso alle gravi violazioni elencate nel nuovo Allegato I del TUSL
Qui di seguito si propongono le principali modifiche apportate all’art. 14 del TUSL da parte del D.L. n. 146 del 21 ottobre 2021.
Adozione del provvedimento per violazioni delle norme di salute e sicurezza
Accertamento di gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro univocamente elencate nel nuovo Allegato I;
Questo provvedimento, al pari del personale delle ASL, può essere adottato dal personale ispettivo dell’INL nell’ambito di tutte le attività produttive.
Unitamente al provvedimento di sospensione, l’INL può imporre specifiche misure atte a far cessare il pericolo per la sicurezza o per la salute dei lavoratori durante il lavoro.
In particolare:
Gravi violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza che danno luogo all’applicazione del provvedimento (Allegato I, D.Lgs. n. 81/2008):
- Mancata elaborazione del DVR;
- Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed evacuazione;
- Mancata formazione ed addestramento;
- Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile;
- Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS);
- Mancata fornitura del DPI contro le cadute dall’alto;
- Mancanza di protezioni verso il vuoto;
- Mancata applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno;
- Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi;
- Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi;
- Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale);
- Omessa vigilanza in ordine alla rimozione o modifica dei dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo.
Condizioni per la revoca del provvedimento adottato per violazioni delle norme di SSL
L’accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
La rimozione delle conseguenze pericolose delle violazioni nelle ipotesi di cui all’Allegato I.
Il pagamento di una somma aggiuntiva di importo pari a quanto previsto nel nuovo Allegato I del TUSL con riferimento a ciascuna fattispecie.
Le somme aggiuntive sono raddoppiate nelle ipotesi in cui, nei cinque anni precedenti all’adozione del provvedimento, la medesima impresa sia stata destinataria di un provvedimento di sospensione.
Su istanza di parte è possibile pagare in due soluzioni:
- il 20% all’atto della richiesta di revoca del provvedimento;
- il restante 80%, maggiorato del 5%, entro 6 mesi dalla data di presentazione dell’istanza di revoca.