Il 21 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di regolamento che andrà a ad ampliare il campo d’applicazione del Registro delle Opposizioni e ad aggiornarne il funzionamento.
Il Registro delle Opposizioni è un servizio pubblico e gratuito introdotto nel 2010, e successivamente aggiornato nel 2018, con lo scopo di arginare il fenomeno del “telemarketing aggressivo”. Infatti – similmente a una black list – con l’iscrizione nel Registro viene precluso agli operatori l’utilizzo dei dati dei contraenti presenti nello stesso per finalità pubblicitarie o per il compimento di ricerche di mercato o altre comunicazioni commerciali, sia a mezzo telefono che con l’invio di posta cartacea.
Le principali novità che verranno implementate con l’imminente riforma sono le seguenti:
- sarà possibile iscrivere nel Registro tutte le numerazioni nazionali, quindi anche le utenze mobili oltre che fisse, che siano o meno riportate in elenchi pubblici;
- i consumatori potranno opporsi alla ricezione non solo delle chiamate indesiderate tramite operatore, ma anche di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati;
- con l’iscrizione al Registro (o con il rinnovo dell’iscrizione da parte di chi oggi risulta già iscritto) è prevista la revoca di tutti i consensi prestati in precedenza con qualsiasi forma o mezzo e che autorizzavano il trattamento dei propri dati.
A questo proposito si segnala un’importante deroga: sono fatti salvi i consensi prestati nell’ambito di specifici rapporti contrattuali in essere (o cessati da non oltre 30 giorni). Da ciò si evince che, in costanza di contratto (per esempio la fornitura di servizi), l’azienda può continuare ad usufruire dei recapiti del contraente per finalità di marketing, sempre che sia stato raccolto il relativo consenso;
Non è invece riprodotta nel testo della riforma l’attuale formulazione che esclude – dall’ambito di applicazione del Registro – il trattamento di dati aventi origine diversa dagli elenchi pubblici dei contraenti, che siano stati raccolti legittimamente dai titolari presso gli interessati o presso terzi, nel rispetto del diritto di opporsi. Ciò, appunto, coerentemente con il richiamato principio per cui con l’iscrizione si revocano tutti i consensi già prestati;
- Sarà possibile revocare il consenso anche solo per uno o più operatori, e non solo per categorie (c.d. “revoca selettiva”);
- Gli utenti potranno comunque autorizzare uno o più soggetti da cui si vogliono ricevere comunicazioni commerciali fornendo un consenso libero, specifico e consapevole successivamente alla data di iscrizione al Registro;
- Le nuove previsioni vietano inoltre la cessione a terzi di elenchi di dati personali.
Lo schema di regolamento ha peraltro già ottenuto il parere favorevole del Garante della Protezione dei dati personali e sostituirà interamente il d.p.r. 178/2010 adattando la disciplina del registro al mutato assetto legislativo. Con la riforma del Registro, infatti, verrà attuata la disciplina prevista dal legislatore nella l. 5/2018, aggiornata poi dal d.l. 139/2021 (c.d. Decreto Capienze).
Non resta quindi che attendere l’approvazione definitiva del regolamento, che sarà adottato con decreto del Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. I tempi di questi ultimi step non sono noti, ma verosimilmente si tratterà delle prossime settimane. In ogni caso, la bozza di regolamento prevede che l’aggiornamento del Registro avvenga entro 120 giorni dalla pubblicazione del d.p.r. e, comunque, entro il 31 luglio 2022.
La riforma in parola conferma l’importanza attribuita dal legislatore alla tutela della privacy dei consumatori da attività promozionali invasive. Attraverso il Registro, infatti, si punta a regolamentare in maniera più stringente il fenomeno del telemarketing selvaggio, entrato sempre di più anche nel mirino delle sanzioni del Garante (si ricorda, ad esempio, la recente maxi sanzione di 26,5 milioni di euro ad Enel Energia proprio per telemarketing aggressivo).