Il 6 gennaio 2022 è entrato in vigore il Decreto Legge 5 gennaio 2023, n. 2 (recante “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale”).
Il Decreto Legge introduce limiti all’operatività delle sanzioni interdittive ex D. Lgs. 231/2001 per gli stabilimenti dichiarati di interesse strategico nazionale.
La finalità del provvedimento è di salvaguardare determinati contesti industriali che, a causa tra l’altro del caro-energia, si trovano in situazione di carenza di liquidità. Il decreto ha lo scopo di fornire allo Stato strumenti rapidi per intervenire laddove la gestione delle imprese di interesse strategico nazionale dovesse ritenersi non adeguata.
Il giudice pertanto, qualora sussistano i presupposti, invece di applicare la sanzione interdittiva che possa determinare l’interruzione dell’attività dell’ente, dispone la prosecuzione dell’attività da parte di un commissario giudiziale per il periodo di durata della sanzione.
Non possono inoltre essere applicate sanzioni interdittive, quando pregiudicano la continuità dell’attività svolta in stabilimenti industriali o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale, se l’ente ha adottato modelli organizzativi coerenti con quelli delineati nei provvedimenti relativi alla procedura di riconoscimento dell’interesse strategico nazionale diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia degli altri beni giuridici protetti dall’ordinamento (occupazione e tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell’ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi.
Il Decreto dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dalla sua pubblicazione, pena la sua decadenza.
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