Il 30 luglio 2020 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 75/2020, che ha attuato la Direttiva PIF (Direttiva UE 2017/13711). Il decreto ha modificato ed esteso il novero dei reati presupposto della responsabilità amministrativa degli enti disciplinata dal D.Lgs n. 231/2001. Le novità riguardano in primo luogo il codice penale, nel quale sono state introdotte aggravanti speciali ai reati previsti dagli artt. 316 (peculato mediante profitto dell’errore altrui), 316 ter (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato), 319 quater (induzione indebita a dare o promettere utilità), nei casi in cui il fatto offenda gli interessi finanziari dell’Unione Europea e il danno o il profitto siano superiori a 100.000 euro. Inoltre sono stati novellati anche gli articoli 322 bis e 640 del medesimo codice penale prevedendo un’estensione della punibilità anche in riferimento a condotte illecite ai danni dell’Unione Europea. Queste e altre novità di rilievo costituiscono un ulteriore aggravio del rischio sanzionatorio a carico di enti e imprese.
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